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Bambino più inverno vuol dire cappello!
04/11/2015
Letture spensierateBambino più inverno vuol dire cappello: se pediatri ed esperti proponessero un gioco di associazione di parole, a tutte le mamme, credo che il 99% di loro farebbe questo collegamento. L'1% restante, in inverno, porta i bambini ai Caraibi!
Diciamo la verità, noi mamme, in particolare italiane, abbiamo un po’ la fissa dei cappelli ed ogni occasione è buona per infilarne uno al nostro piccolo: d’inverno per proteggerlo dal freddo, d’estate per ripararlo dal sole, in autunno ed in primavera per difenderlo dai colpi di vento, fosse possibile, glielo metteremmo anche la notte per farlo dormire (e scommetto che qualcuna di voi lo fa!!).
Forse noi tendiamo spesso ad esagerare, ma raramente l'istinto di mamma tende a sbagliare e cappello e sciarpa sono accessori che non possono assolutamente mancare nell’armadio dei più piccoli, parola di AOPI (Associazione Ospedali Pediatrici Italiani) e dell’esperta Susanna Esposito, direttore della UOC Pediatria 1 Clinica della Fondazione Policlinico di Milano, che ci spiega perché: “Con l’arrivo delle temperature fredde, i genitori hanno paura di lasciare i figli all’aria aperta, perché temono per la loro salute. In realtà, se ben coperti e portati fuori nelle ore centrali della giornata, hanno minori possibilità di essere esposti agli agenti infettivi di quante ne hanno se rimangono a lungo in luoghi poco areati. Infatti, i contatti ravvicinati con altri bambini o, più in generale, con i soggetti malati, sono una delle principali modalità di trasmissione delle malattie infettive… il miglior modo, dunque, di proteggere il bambino, non è quello di tenerlo in casa o in qualche luogo chiuso al calduccio, ma quello di farlo uscire a patto che sia vestito adeguatamente: mai dimenticare il cappello, una sciarpa e dei guanti se le temperature sono basse”
Cappelli, sciarpe e guanti, infatti, servono, in particolare, ad evitare che il calore che il corpo produce venga disperso. Questi indumenti rappresentano una barriera protettiva contro il freddo e gli agenti atmosferici avversi ed in particolare il cappellino è essenziale a proteggere la testa, perché il 30% della perdita di calore avviene attraverso il capo.
Ma oltre che, come accessorio utile a salvaguardare la salute dei nostri piccoli, il cappellino può diventare un vero e proprio accessorio di moda, trendy e spesso anche simpatico.
Ma dire cappello è davvero molto generico, perché ne esistono centinaia di modelli diversi.
Dalle cuffiette morbidose per i neonati, ai teneri berretti a forma di animali, mostriciattoli e personaggi dei cartoni animati (che sono i preferiti dai bambini in età scolare) fino ai cappelli con frontino adatti alle teeneger più trendy, tutti da abbinare con i cappottini durante un’uscita d’inverno o per completare un outfit dal sapore bohémien. Insomma, a parte doverosi, berretti e cappellini sono quell’accessorio di tendenza che aiutano a definire uno stile.
Noi cercheremo di farvi conoscere un po’ meglio i vari modelli e consigliarvi quelli più adatti ai bambini.
Basco (beret) è il tipico cappello che associamo allo stereotipo del pittore francese. In genere è realizzato in panno, ma può essere realizzato anche a maglia o all’uncinetto, è sfornito di visiera e copre per lo più solo la parte superiore del capo, per questo non è indicato se le temperature sono molto rigide.
Bonnet è un cappellino a forma di cuffietta dal sapore retro ma davvero molto glamour, in particolare per i neonati. E’ adatto sia ai maschietti che alle femminucce, dotato di cordino per legarlo sotto al mento.
Berretto di lana è il più classico dei cappelli per bambini, è aderente alla testa ed è realizzato a maglia o all’uncinetto, con o senza risvolto. Perfetto per i bambini perché tiene il capo ben al caldo.
Berretto frigio è un cappello morbido a forma conica, con la punta ripiegata su un lato o in avanti, originario della Frigia. La sua particolare forma nasce da quella della pelle di capretto. Col tempo il berretto non è stato più realizzato in pelle ma ne ha mantenuto la particolare forma.
Calotta (beanie) è il più semplice dei cappelli, realizzato per lo più in lana o in cotone, senza tesa ne visiera, molto aderente al capo e lascia scoperte le orecchie. Si differenzia dal classico berretto in lana perché è più corto e copre solo la calotta (appunto) della testa.
Cappello da aviatore (aviator hat) è un cappello con paraorecchie e visiera ripiegata, foderato di pelliccia o vello di pecora. Ideale per temperature molto rigide o per tenere tanto al caldo testa ed orecchie.
Cappuccio è un copricapo che copre buona parte della testa, della nuca ed a volte del viso. E’ spesso legato ad altri capi d’abbigliamento, come felpe o giubbotti. E’ molto comodo perché può essere tenutio sulla testa quando necessario e lasciato appeso sulla schiena quando non lo è.
Chullo peruviano, anche questo perfetto sia per bimbi che bimbe, è il copricapo tipico del sud America, molto alto e con paraorecchie, spesso lavorato a più colori.
Fluo cappello floscio è un cappello molto “lungo”, che viene portato spinto indietro sulla testa. E’ realizzato a maglia o all’uncinetto ed è ideale per i bambini perché tiene orecchie e testa al calduccio.
Turbante è un copricapo di origine orientale fu molto in voga negli anni ’30 – ’50 riproposto più volte da molti fashion designers, è il cappello più chic per una piccola donna.
Avete un po’ più chiare le idee sui cappelli o ve le abbiamo confuse ancor di più?!
Ve bè, non pensateci troppo e date uno sguardo ai tanti cappelli e berretti presenti su Bebuù, saranno una graditissima idea regalo, per mamma e bambino, per il prossimo Natale.
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