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Genitori e neo genitori, conoscete tutti i bonus e le agevolazioni previste per voi?
13/01/2017
Parola agli espertiSia chiaro, siamo ancora lontani anni luce dai Paesi del nord Europa, ma c'è da dire che, negli ultimi anni, in Italia, si nota una maggiore attenzione del governo verso la genitorialità e il sostegno alle famiglie (piccola ma c'è).
Sono diverse, infatti, le misure in vigore da quest’anno nell’ambito del pacchetto famiglia varato con l’ultima legge di bilancio. In questo articolo cercherò di farvi luce su quelle più importanti e che riguardano un po' tutte le famiglie.
Un premio ai nuovi nati
La legge di bilancio 2017 attribuisce, a decorrere dal 1° gennaio 2017, un premio alla nascita o all’adozione di un minore, pari ad 800 euro, corrisposto in unica soluzione dall’INPS e destinato ad affrontare le prime spese per il bebè. Il premio è riconosciuto a domanda della futura madre, e può essere richiesto già al compimento del settimo mese di gravidanza o all’atto dell’adozione. Esso non concorre alla formazione del reddito complessivo e non è legato alla condizione economica del nucleo familiare.
Buono asilo nido
La legge di bilancio 2017 ha anche istituito un buono per l’iscrizione in asili nido pubblici o privati, di 1.000 euro annui per i nuovi nati dal 2016 a prescindere dal reddito del nucleo familiare.
La legge stabilisce l’erogazione di un buono per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido, pari a 1.000 euro su base annua, corrisposti in 11 mensilità – quindi circa 90,9 euro mensili-, effettuata da parte dell’INPS al genitore che ne faccia richiesta presentando documentazione idonea a dimostrare l’iscrizione in strutture pubbliche o private.
Il buono è rivolto a tutti i nati dal 2016 e potrà essere percepito per un massimo di un triennio, visto che si riferisce alla platea dei bambini da 0 a 3 anni.
Inoltre, grazie alla Commissione Bilancio della Camera questo contributo sarà erogato anche alle famiglie in cui ci sono dei bambini malati cronici che purtroppo non possono frequentare un asilo nido.
Attenzione però, perché i genitori che godranno di questa agevolazione non potranno beneficiare, in sede di dichiarazione dei redditi, della detrazione fiscale del 19% per le spese documentate di iscrizione in asili nido sostenute dai genitori.
Queste due nuove misure si affiancheranno al “Bonus Bebè” già attivo dal 1 gennaio 2015, che prevede un assegno mensile pari a 80 euro versato per un triennio alle famiglie aventi Isee inferiore ai 25mila euro e pari a 180 euro in caso di Isee sotto la soglia dei 7mila euro, per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2017.
Tale assegno – che non concorre alla formazione del reddito complessivo, è corrisposto fino al compimento del terzo anno d’età ovvero del terzo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione per i figli di cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea o di cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, residenti in Italia.
L’assegno è corrisposto dietro presentazione della domanda dall’INPS, che provvede anche alle relative attività di controllo.
Rifinanziamento voucher asili nido
Con la manovra per il 2017, sono state aumentate anche le risorse per il “Voucher Babysitter”, alternativo al congedo parentale. Infatti, già la legge 92/2012 aveva introdotto in via sperimentale la possibilità per la madre lavoratrice di richiedere, al termine del congedo di maternità e in alternativa al congedo parentale, un voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting, ovvero un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati, da utilizzare negli undici mesi successivi al congedo obbligatorio, per un massimo di sei mesi.
L’agevolazione riconosce un contributo, pari ad un importo massimo di 600 euro mensili, per un periodo complessivo non superiore a sei mesi (tre mesi se iscritta alla gestione separata INPS e in misura riproporzionata se part-time). Il contributo per il servizio di baby-sitting viene erogato attraverso il sistema dei buoni lavoro, mentre nel caso di fruizione della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati, il beneficio consiste in un pagamento diretto alla struttura prescelta, fino a concorrenza del predetto importo massimo di 600 euro mensili (dietro esibizione da parte della struttura della richiesta di pagamento corredata della documentazione attestante l'effettiva fruizione del servizio). La fruizione del beneficio comporta una corrispondente riduzione del periodo di congedo parentale.
E’ bene evidenziare che il nuovo Bonus Nido 2017 è differente dal voucher baby sitter e asilo nido. Il voucher infatti, è un contributo riservato alle mamme che rinunciano al congedo parentale e consiste in un assegno mensile di 600€ al mese per pagare le spese di una baby sitter o la retta di un asilo nido, può essere erogato per un massimo di 6 mesi, quindi il totale del contributo è di 3.600€. Il bonus asilo nido è riconosciuto a tutti i bambini nati dal 2016, iscritti ad un asilo nido pubblico o privato, nei primi tre anni di vita e consiste in un buono di 1.000 euro annui per un massimo di tre anni, quindi il contributo massimo è di € 3.000.
Il dubbio è: chi ottiene il Bonus Nido 2017 potrà usufruire anche del voucher baby-sitter e asili nido? Al momento sembra che questi due bonus non siano cumulabili, ma per averne la certezza assoluta dovremo aspettare l’emanazione del decreto attuativo sui nuovi bonus famiglia introdotti con la Legge di Bilancio 2017.
Diventerà, inoltre, operativo entro la fine di marzo il “Fondo Credito Nuovi Nati”, lo strumento destinato a fornire garanzie sui piccoli prestiti alle famiglie che avranno o adotteranno un figlio a partire dal 2017.
Congedo obbligatorio per il padre lavoratore
La nuova legge di bilancio proroga per il 2017 il congedo obbligatorio per il padre lavoratore dipendente. Il congedo deve essere goduto entro i cinque mesi dalla nascita del figlio e la sua durata è elevata da 1 a 2 giorni, fruibili anche in via non continuativa.
Detraibilità delle spese sostenute per la frequenza scolastica
Aumenta (da € 400 euro) a € 640 per il 2016, € 750 per il 2017 e € 800 dal 2018 l’importo massimo – per alunno o studente – per il quale è possibile usufruire della detrazione IRPEF del 19%, relativamente alle spese sostenute per la frequenza delle scuole paritarie dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, nonché delle scuole secondarie (anche statali) di secondo grado.
In pratica, tutti i contribuenti con figli e familiari fiscalmente a carico che frequentano una scuola materna, elementare, media e superiori, come licei e istituti professionali, possono portare in detrazione le spese sostenute nel corso dell’anno, per far frequentare la scuola ai propri figli (compresa la mensa scolastica) . Tale detrazione, è riconosciuta anche nel caso di iscrizione a scuole private o estere.
Detrazione spese per lo sport e palestra dei figli
In sede di dichiarazione dei redditi è possibile portare in detrazione il 19% delle spese sostenute per la pratica sportiva svolta dai ragazzi, di età compresa tra i 5 e i 18 anni, presso associazioni sportive e impianti sportivi. L'importo massimo detraibile è pari a 210 Euro per ciascun ragazzo, da ripartire tra i genitori.
Per beneficiare della detrazione occorre dimostrare il sostenimento della spesa tramite un bollettino bancario o postale, o con fattura, ricevuta o quietanza di pagamento rilasciata dalle associazioni o impianti sportivi.
Rifinanziamento bonus cultura 18enni
Infine per i più grandicelli, la legge di bilancio 2017 assegna la Card cultura per i giovani, introdotta dalla legge di stabilità 2016, anche ai soggetti che compiono diciotto anni quest’anno.
Il bonus previsto per i neo diciottenni, consiste in un voucher di 500 euro ed è stato pensato dal Governo come un incentivo alla cultura, un modo per invogliare i giovani studenti ad andare nei musei, a teatro o semplicemente comprare un libro. Per tale ragione la platea di coloro che lo potranno richiedere è stata ampliata, in modo che tutti i ragazzi ne possano usufruire.
Come vi avevo anticipato, non è ancora sufficiente a sorreggere le numerose spese che le famiglie sono costrette ad affrontare ogni giorno per i propri figli, però qualcosina c'è ed è bene conoscere i propri diritti, per non lasciarseli scappare!
Dott.ssa Giuseppina Manzo
Dottore Commercialista e Revisore legale;
Mamma, moglie e "project mammager" di Bebuù
Profilo facebook: www.facebook.com/GiusyBebuu
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