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Partita Iva, quanto mi costi?
09/03/2017
Consigli per le crafterCiao Crafter,
nello scorso articolo, che troverete a questo link ( Sono una creativa… hobbista o professionale? ), vi ho aiutato a comprendere quando ci si può considerare hobbiste e quando invece è necessario aprire la partita iva. Se avete utilizzato questi giorni per pensare a quanto detto nello scorso appuntamento e siete arrivate alla conclusione che i vostri “affari” vanno benino e in voi cresce sempre di più l’idea di iniziare a “fare le cose sul serio”, ecco che siete nel posto giusto, perché in questo articolo cercherò di riassumervi quelli che sono i costi che ad oggi un soggetto deve affrontare per avviare una propria attività artistico/professionale o anche commerciale.
Quali sono i costi per l’apertura della partita IVA?
In linea di massima, aprire la partita IVA non comporta il sostenimento di ingenti costi iniziali, in quanto occorre semplicemente presentare una richiesta presso il competente Ufficio dellʼAgenzia delle Entrate mediante la compilazione di un apposito modello AA9 (per le persone fisiche). Il modello in oggetto può essere presentato direttamente dal richiedente oppure tramite un professionista incaricato.
I costi sono invece connessi alla iscrizione in Camera di Commercio da effettuarsi tramite comunica per le ditte individuali e gli artigiani (come anticipato nel precedente articolo, i liberi professionisti non sono tenuti all’iscrizione in camera di commercio)
Gli esercenti attività di impresa (ditte individuali e artigiani), infatti, oltre allʼapertura della partita IVA, hanno lʼobbligo di iscriversi alla Camera di Commercio. Lʼinizio dellʼattività, in questo caso, è subordinato alla presentazione di un modello chiamato ComUnica, alla competente Camera di Commercio, che consente di assolvere gli adempimenti richiesti dai vari enti con unʼunica trasmissione.
Infatti ComUnica è necessaria:
- Ai fini amministrativi, per l'iscrizione al Registro delle imprese e al SUAP (Sportello Unico delle attività Produttive) per le attività soggette a SCIA (ad es. e-commerce, negozi in genere, etc)
- Ai fini fiscali per l'ottenimento della partita iva
- Ai fini assistenziali e previdenziali, per l’iscrizione all’INPS e all’INAIL;
Un requisito obbligatorio per poter inviare ComUnica, è possedere un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) necessario per ricevere le comunicazioni dai vari Enti. Lʼiscrizione in Camera di Commercio, quando non sono necessarie particolari formalità, generalmente comporta i seguenti costi:
Diritto annuale: € 57,00
Diritti e bolli: € 35,50
Abbonamento annuale Posta elettronica certificata: circa € 10,00 l’anno
Uno dei principali vantaggi dellʼapertura della partita IVA consiste nel poter dedurre dai ricavi o compensi i costi inerenti la propria attività secondo regole ben precise. Per le attività quali quelle di libero professionista o di artigiano, lʼimporto sul quale vengono calcolate le tasse (reddito) è dato dalla differenza tra compensi percepiti o ricavi incassati e spese sostenute nel periodo di imposta.
Tale differenza determina il reddito che sarà assoggettato allʼIRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche), ovvero unʼimposta progressiva che aumenta in modo più che proporzionale rispetto allʼincremento del reddito ed è dovuta per ciascun anno sulla base di unʼapposita dichiarazione (MODELLO UNICO). Oltre all’IRPEF, il reddito, è soggetto alle addizionali comunali e regionali nonché allʼIRAP.
Dal punto di vista previdenziale, la forma giuridica incide in maniera cospicua.
Come Ditta Individuale si versano annualmente € 3.668,99 di contributi fissi che coprono un minimale di circa €15.548 di utile (quindi sarà necessario versare una quota di circa 3.700 euro a prescindere dal reddito percepito nell’anno);
Superata questa soglia (cioè sullʼutile eccedente questi €15.548) si pagherà in forma percentuale con unʼaliquota di circa il 23% (fino ad una soglia di circa €46.123 oltre la quale si verserà il 24% circa).
Lʼiscrizione alla gestione separata INPS (per i professionisti senza cassa) prevede il versamento di contributi per un importo pari al 27,72% dellʼutile conseguito (ovvero Compensi/ricavi –Costi = Imponibile previdenziale). Da segnalare che il professionista iscritto alla gestione separata ha la facoltà di inserire in fattura una rivalsa del +4% del suo compenso lordo (quindi possiamo dire che una parte dei contributi previdenziali sono, di fatto, immediatamente pagati dal cliente). L’iscrizione alla gestione separata inps, quindi, non prevede il versamento di un contributo minimo!
Quando devo iscrivermi all’INAIL?
In alcuni casi, per le attività di particolare natura o rischio potrebbe essere obbligatoria lʼiscrizione allʼINAIL (come ad esempio per gli artigiani). In tal caso occorre fare una comunicazione telematica di inizio attività e versare annualmente un premio assicurativo che varia a seconda dellʼattività svolta.
Esistono regimi fiscali agevolati?
Una valutazione di fondamentale importanza, anche in termini economici,
consiste proprio nella scelta del regime fiscale. La legge di stabilità 2016 ha previsto un regime fiscale agevolato, sia per imprenditori che professionisti grazie al quale si ha un enorme risparmio di imposte e contributi.
Ma di questo, vi parlerò nel prossimo appuntamento, nel qual vi illustrerò tutti i vantaggi e “controindicazioni” del regime di vantaggio. Buone creazioni a tutte.....
Tutto Chiaro?
Per qualsiasi dubbio potete scrivermi nei commenti sotto o in privato.
Dott.ssa Giuseppina Manzo
Dottore Commercialista e Revisore legale;
Mamma, moglie e "project mammager" di Bebuù
Profilo facebook: www.facebook.com/GiusyBebuu
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