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Ambientamento sereno al nido: i consigli dell'educatrice
25/08/2017
Parola agli espertiDa educatore dell'infanzia mi piacerebbe trattare con voi di uno dei momenti più emblematici per una madre. L'inserimento al nido, un momento particolarmente atteso, temuto e idealizzato, nel bene e nel male.
La ragione di tale apprensione sta nel distacco, e nella coesistenza di emozioni contrastanti che questo comporta.
L’inserimento al nido e l'accettazione di questo nuovo ambiente nel bambino è un percorso parallelo del bambino e del genitore.
È un momento prezioso in cui il bambino ha la possibilità di esplorare un nuovo ambiente misurandosi e mettendo in atto nuovi strumenti e potenzialità.
Il momento del distacco è spesso caratterizzato dal pianto, e in questo caso può risultare molto difficile: l’atteggiamento migliore è quello di accettare e accogliere il dolore del bambino, esplicitandolo e mostrandogli che lo capiamo.
Spiegare al bambino ciò che sta accadendo è il modo migliore per accompagnarlo in questo passaggio; ad esempio non è consigliabile distrarre il bambino per non fargli notare che la madre sta andando via. Ricordiamo inoltre che una dose di sofferenza e di disperazione iniziale è normale e sana: il bambino che ha un sano attaccamento alla madre piangerà, ma riuscirà anche a farsi consolare.
Il mutuo sostegno tra bambino e genitore starà alla base di tutto il processo: il genitore provvederà a incoraggiare e sostenere il bambino nel suo approccio alla novità, e il bambino rimanderà al genitore gli effetti di questa esperienza mettendo in atto e mostrando le competenze relazionali che già possiede e in questo modo lo rassicurerà.
Per quanto la scelta di portare il bambino al nido possa provocare, nel genitore un latente senso di colpa, è fondamentale che il genitore sia consapevole e sicuro della propria scelta, e sappia controllare le proprie emozioni, al fine di non trasmettere ansia al bambino.
Ricordiamoci che anche i piccolissimi sanno leggere le nostre emozioni dal nostro volto!
Organizzate un piccolo rituale da fare a casa o durante il tragitto per arrivare al nido, come cantare una certa canzone, o preparare lo zainetto insieme mettendo dentro un oggetto della mamma o una foto di famiglia .Questi vengono chiamati oggetto di transizione e hanno una valenza simbolica ma serve sopratutto al bambino a stemperare la tensione portando con sé un “pezzettino di mamma”. Una oggetto transazionale può essere un orsetto, una copertina o il ciuccio. Si tratta di una cosa a cui il bambino è particolarmente legato e su cui proietta tutto l’amore e l’attaccamento per la figura di riferimento. In questa situazione può risultare utile lasciargli portare con sé un oggetto di riferimento che lo trasporti in senso lato alla mamma.
Inoltre è molto importante rispettare i ritmi, la mamma dovrebbe cercare di non mettere fretta al bambino laddove l’ambientamento risultasse difficoltoso, in questo vi saranno di aiuto gli educatori.
Dott.ssa Grazia Anna Lombardi
Educatrice e Scrittrice per L'infanzia
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