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Bebuù, settete e i toni caldi della neve
22/02/2017
Mondo BebuùLa sua passione le era dentro sin da bambina, sin da quando vestiva le sue sorelle di carta crespa e a colpi di pinzatrice; da quando dipingeva con la candeggina le sue magliette usurate; sin da quando finiva di distruggere i suoi jeans più vecchi per poterci applicare una toppa colorata a contrasto..insomma Neige è nato con lei..
Neige, siamo curiosi, raccontaci chi sei, cosa fai nella vita, della tua famiglia, dei tuoi pregi e dei tuoi difetti…insomma, raccontaci di te!
Mi chiamo Ilaria (Yaya per molti). Sono prima di tutto mamma di due bimbi monellissimi, Alice di 3 anni ed Andrea di 1 anno, moglie di un uomo meraviglioso conosciuto a soli 8 anni. Lavoro in una multinazionale da 10 anni, IKEA. Sono una creativa in tutto e per tutto: non riesco a non progettare nemmeno di notte e mi manca totalmente la capacità organizzativa, ed in questo mio marito è un aiuto fondamentale.
Neige, che in francese significa “Neve”, perché questo nome?
Neve è il mio cognome, oltre ad essere il simbolo che maggiormente mi rappresenta. Sin da ragazzina mi sono circondata di arte in ogni sua forma: pianoforte, canto, serate di piano bar, ceramica, restauro dipinti: mio padre non ha mai creduto molto nelle mie capacità, tant’è che mi sono ritrovata iscritta ad un Liceo Classico e successivamente in una facoltà di Lettere Moderne contro ogni mio volere e con pessimi risultati e poca costanza. Una volta mio padre mi suggerì di usare uno pseudonimo nelle mie creazioni, e mi parlò di “Neige”, il nostro cognome in francese. Fu una delle poche volte in cui percepii ammirazione da parte sua rispetto alla mia creatività. Un po’ per sfida, un po’ per profondo amore “combattuto”, da allora, circa 20 anni fa, sono rimasta Neige.
Le tue creazioni riguardano prevalentemente il cucito, chi ti ha insegnato a cucire? Come è nata questa tua passione?
Ho imparato assolutamente da autodidatta partendo dall’esigenza, 6 anni fa, di accorciare le tendine della nostra nuova casa. La nascita della mia prima figlia, dopo un paio di anni, ed un corso di patchwork nel meraviglioso negozio Creattiva di Bari, sono stati il giro di Boa.
Le tue realizzazioni sono colore, allegria, vivacità, come nascono le tue creazioni e cosa stimola il tuo processo creativo?
Le mie creazioni nascono di pancia. Avendo avuto un’infanzia abbastanza turbolenta, il mio progetto consiste nel salvaguardare l’infanzia di ogni singolo bambino, circondandolo di colori forti che possano alimentare la loro innata creatività e proteggerli dalla seriosità dell’essere adulti. Tessuti, insomma, che piacciano in primis ai bambini, abiti che possano essere comodi e resistenti per permettere loro di muoversi con agilità. Completamente double-face per far vivere loro, ogni volta, una nuova avventura.
Neige, cos’è per te la creatività?
Amo questa domanda: la creatività per me è stata un’ancora importantissima, un rifugio. Un angolo nel mio cuore in cui conservare e progettare ciò che non ha forma ma che nasce nelle mie giornate dagli spunti che la quotidianità stessa mi regala. La creatività, per me, è dar forma a qualcosa di impalpabile come un emozione.
Come la coltivi, come riesci a mantenere viva la tua vena creativa?
Mi faccio guidare molto dai miei figli. Li osservo, li seguo, analizzo ogni singola loro stramba idea. E spesso la assecondo. Nascono così idee davvero meravigliose. La mia creatività, oggi, è tenuta viva e salda proprio dal mio essere mamma, prima di tutto.
In genere qual è il posto in cui crei? Hai uno spazio tutto o crei un po’ dove ti capita?
Una grande stanza di casa mia è stata adibita ormai da tempo al laboratorio Neige. Quando sono li’ e creo, niente può farmi del male, niente può trovarmi impreparata, niente può fermare la mia vena creativa. E’ difficile staccarmi da quel luogo… è come se mi sentissi cullata dalle mie stoffe e dai miei colori. Il processo creativo, in quel luogo, è un momento di profonda e meravigliosa solitudine.
Qual è il momento della giornata in cui preferisci creare?
La mattina: la luce del sole mi stimola e mi rende più produttiva. Mentre la grande è all’asilo ed il piccolo dorme.
Qual’è il tuo bestseller? Quello che ti riesce meglio?
Fino a poco tempo fa trovavo imperfezione in ogni singolo oggetto realizzato. Poi è nato il mio progetto: l’abbigliamento double-face per bambini. Il mio bestseller è proprio questo, in particolare le salopette e gli scamiciati, entrambi completamente reversibili con fantasie molto accese da un lato che possano far felici i bimbi, e più tenui dall’altro per rendere felici anche le mamme.
Ci racconti una delle prime esperienze di vendita che porti nel tuo cuore?
Villacolle, l’asilo che frequenta mia figlia, una scuola d’arte più che un asilo vero e proprio, ogni anno organizza sotto Natale una meravigliosa “favola artigiana” nel suo bellissimo parco. Il mio primo vero approccio alla vendita, è stato proprio in questo luogo due anni fa quando per la prima volta ho creato ed allestito una bancarella, incinta del mio secondo figlio. Avevo ancora le idee confuse, ma da li è nato tutto.
Come organizzi il tuo lavoro: in base agli ordini, alle spedizioni, ai mercatini...?
Si da priorità agli ordini, e con due bimbi il tempo per dedicarmi al resto è poco. Mi sto strutturando, dopo aver aperto la p.iva un mese fa, per poter contare su un paio di persone che possano essere le mie “mani” quando il tempo è poco perché sto avendo difficoltà a star dietro alle richieste ed i progetti da portare avanti (portale di e-commerce, Bebuu’, vendita al dettaglio in negozi su Bari con la mia stessa “filofia”, mercatini selezionatissimi) sono tanti.
Hai qualche consiglio per chi intraprende adesso la tua stessa passione?
Seguite il vostro istinto creativo senza mai cedere ai “dovresti fare così”. Un creativo “obbligato” ad un certo percorso o ad un certo progetto perde la sua stessa creatività. Questo nel mio piccolo ho imparato. Il mio progetto è nato proprio quando ho scelto la mia strada ed il mio stile allontanandomi da tutti i consigli, se contrari alla mia natura. E circondatevi di belle persone, sempre.
Perché hai scelto Bebuù per vendere le tue creazioni? Cosa ti è piaciuto di più?
Ho scelto Bebuu’ perché mi sono sentita subito a casa. Un luogo caldo ed accogliente in cui poter parlare liberamente di bambini ed artigianato. L’ho sentito sin da subito cucito sulla mia pelle. Vorrei solo avere più tempo da dedicare allo shop, ma arriverà anche quello.
Colore preferito?
I riflessi cangianti della neve, dal bianco all’azzurro.
Artista ordinata o disordinata?
Assolutamente disordinata… “solo dal caos può nascere una stella danzante”
Abbigliamento classico o sportivo?
Sportivo. Jeans e maglia morbida, sempre. Ho una battaglia personale in atto da 38 anni contro il tacco alto.
Il tuo piatto preferito?
Crepes alla nutella, la sublimazione dei sensi.